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come guarigione

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BIOMUSICA

“Cantare è guarigione”.

Questa è la frase che sento ripetere da tantissimi coristi. Probabilmente sono state queste parole ad incuriosirmi e a spingermi nell’andare oltre il mio ruolo di direttore e insegnate.

Ho deciso di approfondire lo studio sul suono cercando di capire come le frequenze vibrazionali potessero avere degli effetti così benefici e potenti sugli esseri viventi; con questo intento ho deciso di iniziare lo studio della Biomusica per poi continuare la mia ricerca grazie al Sound Healing (la guarigione attraverso il Suono).

Ho potuto godere degli effetti benefici della Biomusica durante il mio periodo di formazione. È stata per me un’esperienza nuova che mi ha coinvolto completamente. L’insieme di attività ed esercizi proposti dai miei insegnanti sembravano, in un primo momento, non avere nessuna connessione tra loro ma poi gli effetti benefici dell’intera giornata li potevo sentire sul mio corpo e nella leggerezza in cui si trovava la mia mente. Ero pervaso da una sensazione di sollievo e pienezza allo stesso tempo e sentivo chiaramente il mio corpo più fluido nei movimenti e i miei sensi più attivi e ricettivi.

Gli esercizi con il suono erano la parte in cui mi lasciavo trasportare di più; potevo ascoltare con le mie orecchie ma in modo passivo tutto il mio corpo percepiva le frequenze: le ossa, il sangue, i muscoli, la pelle. Infatti siamo materia vibrante e il nostro corpo, o una parte di esso, può entrare in risonanza quando riceve vibrazioni simili alle proprie..

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La tua voce

insieme a me

Ascolta

il tuo corpo
attraverso la musica

 


BIOMUSICA & SOUND HEALING

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il sound healing...

Il Sound Healing è una delle più antiche forme di guarigione conosciute dall’uomo.

Chi pratica la Guarigione con il suono facilita l'equilibrio energetico della persona, armonizzando e fluidificando i blocchi nei vari livelli: fisico, mentale, emozionale.

Per operare in questo modo, Il Sound Healer diventa strumento lasciandosi attraversare dalle vibrazioni e diventando canale di qualcosa di più grande: il Suono.

Quando pratico la Tecnica Suono-Vibrazionale, mi centro su una sola intenzione: portare in uno stato di armonia e salute la persona, o il gruppo di persone, che stanno condividendo l’esperienza con me.

La guarigione con il suono può essere trasmessa in diversi modi, per esempio:
   Attraverso l'uso della propria voce
   Utilizzando degli strumenti musicali
   Usando più voci (cori)
   Ascoltando uno o più strumenti
   Attraverso l'uso della propria voce accompagnati dalla musica
   o da percussioni ...


... va oltre ogni regola e confine

Questa pratica mi piace perché va oltre ogni regola e confine; quando di base c’è un’intenzione pulita e priva di esibizionismo si entra in uno stato di sollievo e distensione.

Per me è stato un autentico viaggio scoprire il sound healing perché mi ha dato l’opportunità di comprendere realmente la differenza tra canto e suono; abituato a cantare nei palcoscenici e a esibirmi davanti a un pubblico, inizialmente mi veniva naturale cercare di dirigere la mia voce cercando quasi di controllarla. Nel momento in cui mi sono permesso di accogliere l’essenza del suono e di farmi attraversare da esso, tutto è cambiato e finalmente ho capito cosa significhi essere al servizio della vibrazione. Nelle mie passeggiate in mezzo alla natura posso godere dei suoni che con semplicità lei mi regala, sta a me accoglierli con apertura e magari entrare in risonanza con essi.

Durante i miei incontri utilizzo qualche strumento (campane tibetane, tamburo), ma il più delle volte mi affido alla voce; la voce ha un’immenso potere di guarigione ed è il mezzo che prediligo, per canalizzare ed indirizzare il suono.

Nel mio cammino ho incontrato degli insegnanti, con i quali continuo a studiare, che mi hanno fatto conoscere le tecniche del canto armonico (overtone singing). Ho avuto la possibilità di utilizzare la mia voce come non avevo mai fatto, dal momento in cui ho iniziato a fare esperienza di questa antica tradizione. Insegnamenti tramandati che arrivano dalle terre siberiane e mongole (ma non solo), suoni capaci di grandi cose, suoni che vanno “trattati” con rispetto e delicatezza. La lezione più importante che ho ricevuto rispetto queste “tecniche” sta nel fatto di rispettarne coscientemente la sacralità e di non utilizzarle con leggerezza. Lo studio e la ricerca del canto tuvano e delle varie modalità come: Sygyt, Khdómei, Kargyraa… deve essere costantemente nutrito con dedizione e studio.

Ringrazio i formatori Marco Massignan e Michele Budai che mi hanno guidato sin qui e continuano ad essere presenti nella mia formazione.

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